ESORTAZIONE APOSTOLICA POST-SINODALE PASTORES DABO VOBIS
CIRCA LA FORMAZIONE DEI SACERDOTI NELLE CIRCOSTANZE ATTUALI
His Holiness John Paul II – 1992
51. La formazione intellettuale dei candidati al sacerdozio trova la sua specifica giustificazione nella natura stessa del ministero ordinato e manifesta la sua urgenza attuale di fronte alla sfida della « nuova evangelizzazione » alla quale il Signore chiama la Chiesa alle soglie del terzo millennio. « Se già ogni cristiano — scrivono i Padri sinodali — deve essere pronto a difendere la fede e a rendere ragione della speranza che vive in noi,(342) molto di più i candidati al sacerdozio e i presbiteri devono avere diligente cura del valore della formazione intellettuale nell’educazione e nell’attività pastorale, dal momento che per la salvezza dei fratelli e delle sorelle devono cercare una più profonda conoscenza dei misteri divini ».(343) La situazione attuale poi, pesantemente segnata dall’indifferenza religiosa e insieme da una sfiducia diffusa nei riguardi della reale capacità della ragione di raggiungere la verità oggettiva e universale, e da problemi e interrogativi inediti provocati dalle scoperte scientifiche e tecnologiche, esige con forza un livello eccellente di formazione intellettuale, tale cioè da rendere i sacerdoti capaci di annunciare, proprio in un simile contesto, l’immutabile Vangelo di Cristo e di renderlo credibile di fronte alle legittime esigenze della ragione umana.
52. Per una più profonda comprensione dell’uomo e dei fenomeni e delle linee evolutive della società, in ordine all’esercizio il più possibile « incarnato » del ministero pastorale, di non poca utilità possono essere le cosiddette « scienze dell’uomo », come la sociologia, la psicologia, la pedagogia, la scienza dell’economia e della politica, la scienza della comunicazione sociale. Sia pure nell’ambito ben preciso delle scienze positive o descrittive, queste aiutano il futuro sacerdote a prolungare la « contemporaneità » vissuta da Cristo. « Cristo, diceva Paolo VI, si è fatto contemporaneo ad alcuni uomini e ha parlato nel loro linguaggio. La fedeltà a lui chiede che questa contemporaneità continui ».
54. Il riferimento all’uomo credente conduce la teologia ad avere una particolare attenzione, da un lato, all’istanza fondamentale e permanente del rapporto fede-ragione, dall’altro, ad alcune esigenze più collegate con la situazione sociale e culturale d’oggi. Dal primo punto di vista, si ha lo studio della teologia fondamentale, che ha per oggetto il fatto della rivelazione cristiana e la sua trasmissione nella Chiesa. Dall’altro punto di vista, si impongono discipline che hanno conosciuto e conoscono un più deciso sviluppo come risposte a problemi oggi fortemente sentiti.